Sulla passerella del progetto N.U.DE sfilano i designer del futuro

Sono i giovani di N.U.DE – New Upcoming DEsigners – a chiudere la settimana della moda milanese PE 2012. Una chiusura che è in realtà una proiezone verso il futuro della moda italiana, un arrivederci alla prossima stagione.
Un segnale importante, quello di inserire i giovani in calendario e dar loro il compito di chiudere Milano Moda Donna: un segnale che dovrebbe essere colto in particolare dai numerosi giovani che si interessano alla moda attraverso la scrittura e la fotografia, il cui compito dovrebbe essere in primo luogo portare avanti e far conoscere i loro coetanei al grande pubblico.
In passerella sfilano le collezioni di Mauro Gasperi, selezionato dall'Incubatore della Moda, Sergei Grinko, designer russo emergente, e Francesca Liberatore, vincitrice di Next Generation.
MAURO GASPERI porta in passerella pochi colori ma decisi: nero, bianco, cacao, blu con venature dorate e giallo, nel solco delle tendenze della prossima stagione. A fare la differenza sono “gli spazi” che Gasperi costruisce ed occupa con i tessuti che si sovrappongono tra loro. Ma gli spazi sono anche lasciati liberi: in alcuni dettagli, in alcuni scorci di ciascun capo, è un gioco fatto di aggiungere e sottrarre. E anche quando si apre un triangolo apparentemente vuoto, a riempirlo sono la personalità e la pelle della donna dalla quale quel capo è indossato. I tagli sono strategici, le sovrapposizioni di linee orizzontali e diagonali, di righe e frange sono il simbolo della libertà di mixare gli stili, che è poi il grande leitmotiv della collezione. Libertà di chi indossa, ma anche di chi crea unendo tratti geometrici e quasi architettonici alla delicatezza delle forme femminili.
SERGEI GRINKO si ispira alla leggendaria civiltà perduta di Atlantide, con donne a metà tra sirene che ammaliano con accostamenti cromatici audaci e pericolosi mostri sottomarini che somigliano a delle aragoste-gioiello, vero e proprio simbolo della collezione, declinate sotto forma di accessorio o di decor dell'abito. Sono di resina, rafia e cristallo questi gioielli che vengono inglobati nell'abito: leggeri nei materiali, imponenti nel look. Abiti scenografici, ma che rientrano sempre nel pret-a-portèr. Le regine del mare di Sergei Grinko hanno alte code e ciocche di capelli colorate di verde acqua, a richiamare le nuance dei capi: ma c'è ampio spazio per il turchese, il verde, il rosa e il grigio. La vera particolarità della collezione però, non sono le clutch ricoperte di zanne o i “mostri” che ricoprono la schiena delle modelle, bensì la capacità di rendere tridimensionale il tessuto attraverso applicazioni di cristalli che ingannano l'occhio di chi osserva. Che si sente proiettato nel bel mezzo di uno spettacolo degno di popstar internazionali e, nello stesso tempo, nella magnifica Atlantide.
FRANCESCA LIBERATORE. I temi del mare ritornano anche in questa parte dello show, ma ovviamente declinati in maniera differente. È la bellezza della natura, delle texture dei pesci ma anche del mare visto dall'ottica umana. E così si incontrano e si scontrano, come avviene nella vita, le creature del mare e le reti dei pescatori, riproposte non come capo ma come decorazione su maglie e pantaloni. Reti che non sono mortali in questo caso, ma che decorano, luccicando, assorbendo lo stesso brillare del mare sotto il sole.
La designer si serve di Svarovski Elements per dare luce ai suoi capi, ma è l'immaginazione che fa il resto. Ed ecco apparire in passerella un grande pesce,che è in realtà una borsa realizzata interamente a mano, gli occhiali che ricordano lo sguardo delle creature degli abissi marini, le stampe striate, i toni del rosa corallo e del verde menta, l'azzurro carta da zucchero che caratterizza le gonne. Francesca Liberatore si ispira ai pescatori, pensando alle donne e alla loro eleganza, alla loro voglia di estro e libertà, alla loro grandezza. Grandezza che appartiene da sempre, nell'immaginario comune, al mare.