NEXT GENERATION 2013: ISABELLA ZOBOLI

Isabella Zoboli è l’unica italiana tra i quattro vincitori della settima edizione del concorso Next Generation che darà a questi giovani designer la possibilità di sfilare presso il Castello Sforzesco nell’ultimo giorno di Milano Moda Donna il prossimo 26 febbraio. Mentre ha da poco iniziato una nuova esperienza lavorativa a Roma, Isabella si dedica anche agli ultimi preparativi della sua collezione che comprenderà outfit sia maschili che femminili. Conosciamola meglio.
Data e luogo di nascita
Sono nata il 13/09/1990 a Guastalla provincia di Reggio Emilia
Dove vivi?
In questo momento vivo un po’ a Milano e un po’ a Roma.
Che ne pensi di Milano?
Milano è una città a cui sono molto affezionata. L’ispirazione non manca mai e c’è sempre qualcosa da osservare, che si tratti di design, moda, arte, ma soprattutto camminando per le strade, la creatività si respira nell’aria.
La tua formazione..
Dopo gli studi al liceo linguistico mi sono trasferita a Milano per inseguire la passione per la moda, nata in modo molto graduale e istintivo; in più ho sempre avuto una grande predisposizione per il disegno, che ho da quando ero piccola. La combinazione delle due cose ha determinato la mia scelta nell’intraprendere un percorso allo IED Moda Milano al quale ho conseguito la laurea un anno fa.
Qual è il tuo primo ricordo di moda?
Non ho un ricordo in particolare, forse i miei primi schizzi di figurini, ero piccolissima.
La moda è…
E’ un espressione fortissima di ciò che il nostro corpo da solo non può comunicare, è lo specchio dell’epoca e del luogo in cui ognuno vive...ogni persona fa i conti con ciò che indossa, della moda amo in particolare il rapporto che si crea tra presente passato e futuro.
Quali sono le tue icone di stile? Perché?
Le influenze stilistiche maggiori arrivano dal cinema, musica e movimenti culturali e artistici o da culture di paesi lontani. Le mie icone di stile sono molto diverse tra loro; però posso dire di essere particolarmente legata alla musica rock e ai suoi protagonisti, specialmente degli anni ’60 e ’70; oltre che una grande passione è un tocco indispensabile nei miei progetti.
Qual è il tuo ideale di bellezza?
La bellezza credo si trovi nei dettagli, l’abito aiuta ma la vera bellezza è nell’attitudine della persona.
I tuoi stilisti di riferimento?
Dior Homme, Kris Van Hassche, Prada, Raf Simons, Umit Benan.
Quali esperienze lavorative hai già alle spalle?
Ho fatto uno stage presso Max Mara per la linea Penny Black, e ora sto portando avanti un altro stage presso l’ufficio stile della maison Fendi a Roma, dove sto imparando davvero molto.
Perché hai deciso di partecipare al concorso Next Generation?
Ho deciso di partecipare a Next Generation perché è un’opportunità per mettermi alla prova come fashion designer per la prima volta da professionista; ho voluto esprimere la mia visione personale di moda contemporanea ed è sicuramente un’esperienza che mi ha fatto crescere molto professionalmente.
A quindici giorni dalla sfilata come procedono i preparativi?
La collezione sta prendendo vita, mancano alcuni pezzi ma la sensazione è che il risultato sia come lo avevo immaginato. La preoccupazione non manca, ma è una parte fondamentale di questo lavoro..non lasciare mai nulla al caso, difendere la propria visione e cercare di fare il meglio.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla collezione?
La collezione racchiude artigianalità e ricerca nelle linee; protagonista è sicuramente la pelle, amo lavorare su forme pulite e minimali, ma che nascondono complessità sartoriale e la particolarità del dettaglio.
Che progetti hai per il futuro?
Spero molto presto di immergermi completamente in un’esperienza nel mondo della moda maschile, per ora non si è ancora presentata l’opportunità, ma credo sempre di più in questo mio desiderio. Non escludo la possibilità di avere un giorno una mia linea, la determinazione non manca, anzi, ma adesso mi interessa avere una solida preparazione ed esperienza alle spalle, per questo spero di poter collaborare con le aziende con cui c’è grande affinità.
Qual è il tuo sogno lavorativo?
Al momento è molto difficile da definire, spero in varie conquiste professionali, sempre più ambiziose, ma molto semplicemente il mio lavoro coincide con la mia passione, e quindi spero di poterlo vivere con molta serenità.
Andrea Vigneri