FOCUS ON: FRANCESCA LIBERATORE – TRA SUGGESTIONE E RICERCA • Camera Nazionale della Moda Italiana

FOCUS ON: FRANCESCA LIBERATORE – TRA SUGGESTIONE E RICERCA

FOCUS ON: FRANCESCA LIBERATORE – TRA SUGGESTIONE E RICERCA

La vita di Francesca Liberatore scorre veloce tra i progetti  lavorativi che la impegnano a Milano, Roma e Parigi. Docente di moda all’Accademia di Belle Arti di Brera, allo IED e al NABA per un progetto legato alla Giordania, Francesca è anche responsabile del Fashion Project Moulin Rouge, il celebre e storico locale parigino, e non trascura di certo il suo primo showroom aperto nel novembre 2011 a Roma (vicino la bellissima piazza del Popolo). La dinamicità è una delle sue caratteristiche: dopo essersi diplomata al liceo classico si è trasferita a Londra per studiare al Central Saint Martins, poi si è spostata in Francia e ha lavorato come designer per  Jean Paul Gaultier e Viktor&Rolf, infine  è stata la volta di Brioni. Nel 2009, a soli 26 anni, Francesca Liberatore ha vinto Next Generation, il concorso promosso dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, e lo scorso febbraio ha presentato la sua quarta collezione all’interno di N-U- DE New Upcoming Designers. La sua moda ruota attorno alla suggestione che è l’elemento da cui parte il lavoro creativo, ma è anche il punto di approdo, perché tale appare la donna Liberatore sulla passerella. La scultura era al centro della collezione autunno/inverno 2010-2011 giocata sulla tridimensionalità: le pieghe, i tagli geometrici, le sovrapposizioni, i drappeggi, le asimmetrie tutto dava il senso del volume, senza contare l’assai eloquente cappello a forma di Venere di Milo.  Nell’estate 2011 erano dei volti arsi dal sole e dal vento, contemplativi e malinconici, che fissavano dalle t-shirt (così maxi da diventare abiti) a dare al tempo stesso un carattere evocativo ed esotico. Per l’estate 2012 Francesca Liberatore ha costruito invece una “Fish-couture”: rimasta affascinata da un viaggio nel Mar Rosso, ha ripensato il corpo femminile secondo le forme sinuose di una creatura marina, non la sirena dei tradizionali abiti da sera. Il risultato è il frutto di una sapiente ricerca di materiali, come la resina utilizzata per degli occhiali da sole che sembrano rocce degli abissi marini o spalmati metallici e lurex per gli abiti. Lo stesso procedimento ha condotto alla collezione autunno/inverno 2012-2013 ispirata da un viaggio in Giordania. I paesaggi desertici e le atmosfere  polverose rivivono nei tessuti rigati, nelle tele trattate, nel bianco sporco, nei dettagli oro che disegnano quadri fiabeschi degni di “ Le mille e una notte”; è la prova che la moda ha necessità di distinguersi nel dettaglio, nella ricerca. Andare oltre gli orizzonti, esplorare riferimenti iconografici nuovi, ma anche sperimentare con materiali inusuali ed effetti nuovi, ripensare le linee e le forme sono delle caratteristiche importantissime per chi ha il compito di traghettare verso il futuro  Made in Italy; non a caso in molte interviste Francesca Liberatore ha espresso la necessità di coniugare tradizione e innovazione, un bilanciamento che finora ha trionfato nel suo lavoro.

 

Andrea Vigneri